Il progetto, nella forma Preliminare, è stato redatto in risposta al bando di gara europeo a procedura aperta con lo strumento della Finanza di Progetto per la "realizzazione di un sistema integrato per la viabilità e mobilità sostenibile" per conto dell'impresa De Francesco Costruzioni S.a.s., interessata a parteciparvi.

L'opera si può intendere di tipo urbanistico-architettonica dal momento che interessa un'ampia fascia cittadina fatta di strade, piazze, parti già costruite e da ricostruire. Inoltre cardine di tutto l'intervento è un passante stradale urbano sottoposto al centro cittadino, opera ritenuta strategica dalla Regione Molise e per questo degna di essere finanziata con denaro pubblico (5 milioni di euro) a seguito di avallo ministeriale.

La realizzazione di questo by-pass viario che collega direttamente il porto commerciale (su cui arriva un gravoso flusso di traffico carrabile da sud della città) con il lungomare nord (corsia preferenziale per chi dal centro vuole uscire dalla città diretto verso nord) rappresentava un'occasione unica per una riqualificazione vera e massiccia di una larga fascia del nucleo abitato ottocentesco già da molti anni al centro di tale tentativo per via di un degrado sempre più evidente. Il poter smistare il traffico veicolare dalle strade centrali sempre troppo spesso interessate da una pericolosa promiscuità tra auto e persone (soprattutto negli affollati mesi estivi) al passante di cui sopra offre la possibilità per un'ampia pedonalizzazione pubblica in superficie che non solo va a ricucire quegli spazi di camminamento già potenziati negli anni scorsi (il borgo antico, vero gioiello della città, il Corso Nazionale proveniente da Piazza Vittorio Veneto, il cuore del passeggio termolese, e la Piazza Sant'Antonio, da sempre invidiato affaccio panoramico sull'Adriatico) ma consente di trovare la soluzione per il mai risolto collegamento pedonale tra la parte alta del centro (gli ambiti appena elencati) ed il lungomare Cristoforo Colombo, passando per le intermedie piazzette di Pozzo Dolce, spazio questo rimasto sempre emarginato proprio per i cattivi collegamenti e per questo mai valorizzato e luogo di degrado architettonico e sociale.